Passando nella zona di Arles si nota un’imponente colonna metallica, dagli effetti luminescenti: cosa sarà mai?
Ci siamo documentati e abbiamo scoperto che si tratta della torre progettata da Frank Gehry, e allora perchè non visitarla? Detto, fatto!
Intanto bisogna sapere che la torre fa parte di un complesso museale che comprende anche dei parcheggi a pagamento dedicati: quindi si può lasciare il mezzo con una certa tranquillità.
La zona è tutta dedicata alle arti espressive: la scuola di cinema, di fotografia, di disegno…insomma un centro nevralgico del Sud della Francia dove si incontrano tanti giovani studenti provenienti da tutto il Paese per studiare e specializzarsi in queste arti.
Con una passerella pedonale che attraversa la ferrovia raggiungiamo la torre “LUMA” ancora incerti se e come potremo visitarla.
All’esterno colpisce un lato realizzato in cemento rivestito un materiale lapideo ma ancor stupefacenti sono i lati ricoperti da placche di acciaio inossidabile che riflettono la luce, cambiando continuamente colore e dando quell’aspetto cangiante all’intera struttura che si intravede anche dall’autostrada.
All’ingresso dell’edificio veniamo a sapere che la visita è gratuita: si può girare per la torre liberamente tranne nelle zone della direzione e del personale; a pagamento sono solo le visite guidate.
La faccenda diventa sempre più curiosa… come può mantenersi una struttura simile?
Ecco alcune informazioni: nel 2003 la collezionista e mecenate Maja Hoffman costituisce a Zurigo una fondazione che chiama “LuMa” dai nomi dei suoi figli, Luca e Marina, essendo sia l’ereditiera della casa farmaceutica Hoffmann-La Roche sia la figlia di Luc Hoffman, uno dei fondatori del World Wildlife Fund, ha nel DNA non solo l’arte ma anche una straordinaria attenzione per la natura, la sostenibilità ambientale e in generale l’attenzione all’ambiente.
Nasce da quest’insieme di circostanze la decisione di acquisire e trasformare le vecchie officine delle ferrovie francesi, con sede appunto ad Arles, per realizzare un luogo di incontro, di innovazione e crescita per artisti e creativi che vogliano approfondire con i loro lavori tematiche come i diritti umani, l’ambiente, l’educazione e la cultura in genere: una bella sfida!
Tra il 2014 e il 2021 vengono ristrutturati gli edifici storici che fanno parte del parco ma soprattutto viene costruita la torre progettata dall’architetto Frank Gehry.
In un video che è possibile vedere all’interno del museo, lo stesso Gehry racconta che nel pensare la costruzione si è lasciato ispirare alle Alpilles, cioè le montagne che circondano Arles, ma anche le luci che Van Gogh ha saputo dipingere nei suoi quadri, in particolare nella “Notte stellata” conservata al MoMa di New York ma ben nota in tutto il mondo. Altro omaggio alla città è la base della torre, realizzata in forma di un anfiteatro di vetro che riprende le forme dell’antico anfiteatro romano di Arles.
Insomma uno studio e una realizzazione che solo dall’esterno lascia senza parole… ma una volta entrati non finisce di stupirci.
Con un veloce ascensore saliamo al 9° piano della torre: sarà perché è l’ora del tramonto, saranno le luci del Sud comunque il panorama sulla città, sul Rodano e sulle Alpilles sono un vero spettacolo.
Questo piano è in continuità con il sottostante in una sorta di “open space” concepito come una strada e destinato agli usi più diversi: teatri, conferenze, workshop e, come in un teatro, le tende sono di materiale metallico e le panche costituite da tronchi d’albero.
E’ un’opera umana con continui richiami alla natura, come la parete di piastrelle di sale, costruita con la collaborazione delle saline locali, le “salins du Midi”: anche qui, come all’esterno dell’edificio, ogni cristallo cubico riflette luci e colori, dando all’atrio un effetto cromatico molto accogliente e rilassante.
Relax e soprattutto divertimento che prosegue con l’opera d’arte chiamata “Isometric slides” di Carsten Holler: due scivoli in acciaio, molto simili a quelli delle piscine, dove grandi e bambini possono scendere dal secondo piano fino al pianterreno, in un gioco entusiasmante che ci porta in un acquascivolo, perché come ha detto l’autore “un acquascivolo è una scultura all’interno della quale si può viaggiare”.
Usciti nel parco “des Ateliers” ecco nuove espressioni artistiche che combinano natura, arte e design. L’architetto-paesaggista belga Bas Smets, partendo da una piattaforma in cemento, ha realizzato un bellissimo giardino di sei ettari che si ispira al paesaggio dei dintorni che si inserisce e collega alla città di Arles.
Insomma un’occasione per unire tante sfaccettature artistiche e naturali che è stato veramente interessante scoprire e che concedono a chiunque visiti la città di Arles un tocco di novità.
Informazioni pratiche:
LuMa – Parc des Ateliers
Rue V. Hugo, 45 – Arles GPS N 43,6749 E 4,6353785
Orari di apertura: da mercoledì a domenica dalle 10:00 alle 18:00
Ingresso libero; a pagamento visita guidata (verificare: solitamente solo in lingua francese o inglese)
Parcheggio des Minimes – Parc des Ateliers
R.te de Crau, 24 – Arles GPS N43,6715421 E 4,64156158