Il deserto di Merzouga (Marocco)

Edir è un giovane berbero che ha scelto di vivere tra le dune.
Dopo aver vissuto fino a diciannove anni nel deserto, dapprima aiutando i fratelli nella cura delle loro pecore poi con il suo gregge di capre, ha provato a cambiare vita avvicinandosi alla vita sedentaria in un villaggio, dove ha conosciuto la compagna, con cui ha deciso di fondare un’agenzia di viaggi.
Si è scelto il compito di accogliere i turisti che arrivano a Merzouga per vedere il deserto e di accompagnarli per brevi o lunghe gite: offre escursioni a dorso di dromedario oppure con fuoristrada o anche con i quad, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Siamo arrivati qui dopo un lungo viaggio che, partendo dall’Italia ci ha fatto superare la Spagna e attraversato lo stretto di Gibilterra, ci ha catapultato nel mondo africano del Marocco

Edir è un giovane berbero che ha scelto di vivere tra le dune.
Dopo aver vissuto fino a diciannove anni nel deserto, dapprima aiutando i fratelli nella cura delle loro pecore poi con il suo gregge di capre, ha provato a cambiare vita avvicinandosi alla vita sedentaria in un villaggio, dove ha conosciuto la compagna, con cui ha deciso di fondare un’agenzia di viaggi.
Si è scelto il compito di accogliere i turisti che arrivano a Merzouga per vedere il deserto e di accompagnarli per brevi o lunghe gite: offre escursioni a dorso di dromedario oppure con fuoristrada o anche con i quad, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Siamo arrivati qui dopo un lungo viaggio che, partendo dall’Italia ci ha fatto superare la Spagna e attraversato lo stretto di Gibilterra, ci ha catapultato nel mondo africano del Marocco

Qui tutte le case (ksar) sono costruite così ma all’interno rivelano stanze ordinate, pareti colorate dalle tinte vivaci, pochi mobili, tanti sofà e un soave profumo di incenso.

Accomodati sui divani berberi, ricoperti dai tipici tappeti ci guardiamo intorno: i colori sono sgargianti e contrastano con il paesaggio esterno a tinte piatte; non ci sono tracce della polvere o della sabbia che sembra entrare ovunque.

notte stellata

un breve giro a dorso di dromedario andando a visitare un villaggio di neri, che lui chiama “africani”,  suonatori di musica gnaua.In mattinata potremo anche aiutare Fatima, la donna che si occupa della cucina, nella preparazione di un cous cous che poi avremo modo di consumare insieme agli altri ospiti del camping.


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