Fieschi e Doria sono senza dubbio le famiglie genovesi più famose e che hanno fatto la storia della città e della Liguria: si possono scoprire tracce non solo in città a Genova ma anche nell’entroterra che, come ben sappiamo, meraviglia e stupisce i viaggiatori attenti che non cercano solo il mare.
Lasciata dunque l’autostrada, oggi la strada che arriva a Torriglia presenta qualche tornante ma è in generale buona e scorrevole, siamo al passo della Scoffera e oggi come un tempo questo è un vero crocevia tra le province di Pavia, Piacenza e Genova.
Torriglia si trova proprio alla confluenza tra la Val Trebbia, quindi verso Bobbio e il piacentino, le valli Curone e Staffora, quindi verso il pavese e la val Fontanabuona che conduce al levante ligure; qui transitavano carri carichi di merci nelle due direzioni, nord-sud e infatti il centro era un importante snodo nella “Via del Sale” che portava nel piacentino, nell’oltrepò pavese e poi su verso il Nord.
Camminando per il paese dai carrugi tipici genovesi, tracce di questi ricchi commerci sono frequenti: si intuisce come il centro più antico di origine medievale avesse una forma triangolare con un vertice rappresentato dal castello e la “Curte de Turigia” appunto, cioè la piazza principale con le case addossate con tetti ricoperti dalle tipiche “ciappe” e molto sontuose e riccamente affrescate. Leggendo i pannelli esplicativi che accompagnano il visitatore nel centro medievale, si apprende che qui dovevano esserci anche delle porte regolarmente chiuse di notte o in caso di pericolo ma la cosa che ci è sembrata ancora più sorprendente è come ci siano tracce anche delle garitte dei “doganieri”. Molto interessante è poi la Piazza Fieschi centro della vita commerciale del borgo, specialmente durante le “fiere”, quando i valligiani da nord a sud e viceversa, confluivano per portare a vendere le loro merci. Ecco forse perchè ancor oggi Torriglia rappresenta un centro di villeggiatura per i genovesi che in qualche modo cercano un po’ di pace tra queste montagne.
Il principe della città, appartenente alla famiglia Doria, avviò anche una serie di attività pre-industriali sia riservate agli uomini, chiamati “Lavorerio degli Huomini” che per le donne, i “Lavorerio delle Donne” dove si ebbe una prima produzione in serie di manufatti che partivano dalla tessitura, alla tintura e al commercio della lana, quindi la ricchezza di Torriglia derivava non solo dai commerci.
La famiglia Doria però non è la sola che ha vissuto a Torriglia: dopo l’anno mille già i Malaspina avevano costruito un castello che viene citato in una Bolla Papale del 1153, poi subentrarono i Fieschi che lo avevano più volte ingrandito e fortificato, fino alla famosa “congiura dei Fieschi” quando i popolani di Torriglia invasero e presero il castello per poi affidarlo ai nuovi principi di Genova, cioè i Doria.Il castello continua ancor oggi a dominare dall’alto la cittadina, vigila e segue tutti i passaggi dei torrigliesi.
Un altro motivo che rende famosa Torriglia è un detto genovese, anzi meglio ligure, che cita proprio questo paese: “Sei come la bella di Torriglia: tutti ti vogliono e nessuno ti piglia” che detto in dialetto suona così: “A l’é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s’a piggia”
Ci siamo informati da dove arriva questo modo di dire?
All’inizio pensavamo che forse tutte le ragaze di Torriglia fossero belle e vanitose ma da un’ulteriore ricerca e, soprattutto dopo la visita di Torriglia che ha dedicato alla sua “bella” un murales nel centro storico, abbiamo scoperto che la bella di Torriglia doveva essere o l’amante di un Fieschi o, in tempo più recente, una giovane nobildonna di Genova, che come molti altri trascorreva l’estate a Torriglia e che abitava appunto nel centro storico.
Una sosta per golosi
Torriglia è famosa anche per i “canestrelletti”, un tempo erano i biscotti delle feste, oggi si trovano sempre: basti pensare che la stessa forma di fiore dei tipi dolcetti si riconosce anche tra i giochi per bambini nel parco giochi del paese!
Bene, tra le diverse pasticcerie che confezionano i canestrelletti, noi abbiamo visitato la Pasticceria “Guano” dove il signor Pino prepara da più di sessant’anni canestrelletti, pandolci, baci di dame e svariate altre prelibatezze dedicate ai golosi di ogni età. La pasticceria si trova nel centro del paese e ha aperto i battenti negli anni ‘50 del novecento: da allora il signor Pino, ora aiutato dal figlio, ha ideato tutta una serie di varianti ai canestrelletti classici, fatti solo con ingredienti naturali (farina, uova e zucchero) e nessun colorante e conservante che hanno ottenuto il logo Sapori del Parco “dell’Antola” che attesta la genuinità e la provenienza delle materie prime e delle ricette utilizzate.
Nella pasticceria Guano si trovano canestrelletti ricoperti di cioccolato, cioccolato bianco, canestrelletti al cacao e al cacao ricoperti di cioccolato fondente e novità recentissima quelli al cappuccino e realizzati con farina integrale.
Per la sosta
Area sosta camper comunale, gratuita, vicina al centro storico, con possibilità di carico e scarico (un po’ nascosto), silenziosa e tranquilla, segnalata
GPS N 44,51669 E 9,16042